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F.A.Q

In questa pagina troverai le risposte alle domande che vengono poste più frequentemente.  Molti dei dubbi e delle informazioni necessarie su come gestire l'impianto di riscaldamento e su cosa è il CURIT trovano una risposta qui.  Se non trovi la risposta alla tua domanda, contattaci.

Perché devo fare la manutenzione della mia caldaia?
La manutenzione della caldaia oltre ad essere un obbligo di legge, è un'operazione che:
  • garantisce la sicurezza degli ambienti domestici
  • favorisce un risparmio energetico ed economico
  • riduce le emissioni inquinanti.
E' obbligatorio rivolgersi a un tecnico CURIT?
Le operazioni di manutenzione e di controllo di efficienza energetica degli impianti termici possono essere svolte solo da imprese abilitate ai sensi del D.M. 22 gennaio 2008 n°37.
Per gli impianti con apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d'aria e pompe di calore, contenenti almeno 3 kg di gas fluorurati ad effetto serra, il personale e la ditta manutentrice devono essere certificati come previsto dal D.P.R. 43/2012.
Inoltre l'impresa che effettua le operazioni di manutenzione e controllo deve essere iscritta al CURIT, condizione necessaria per potere pagare i contributi individuati dalla normativa regionale.
Ci sono delle sanzioni per mancata manutenzione?
Il responsabile dell'impianto, l'amministratore del condominio, o l'eventuale terzo che se ne è assunto la responsabilità, che non ottempera a quanto stabilito dell'articolo 7, comma 1 del D.Lgs. 192/05 e ss.mm.ii. (effettuazione delle operazioni di controllo e manutenzione), è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a Euro 500,00 e non superiore a Euro 3.000,00


Cosa significa inserire la manutenzione della caldaia nel catasto CURIT?

I manutentori al termine dell'attività di manutenzione devono registrarne gli esiti nel catasto Curit.(www.curit.it)
A tale operazione corrisponde il pagamento dei contributi per Regione Lombardia e Ente locale competente.
Nel caso di impianti autonomi, l'inserimento viene effettuato dal manutentore, che si fa carico di versare i contributi, per conto del responsabile di impianto. Negli altri casi è il responsabile di impianto o l'eventuale terzo responsabile a doversi fare carico dell'inserimento dei dati nel catasto CURIT.

chi esegue le operazioni necessarie a inserire in CURIT la manutenzione della mia caldaia?
Le operazioni di registrazione delle manutenzioni in CURIT devono essere effettuate da una azienda che, oltre ad avere i requisiti richiesti per svolgere le attività manutentive (imprese abilitate ai sensi del D.M. 22 gennaio 2008 n°37), sia anche registrata al CURIT.


Quali sono le sanzioni per mancata effettuazione e trasmissione dei dati della manutenzione della caldaia al catasto CURIT?
Per mancata effettuazione della certificazione della caldaia si intende il verificarsi di tutte quelle condizioni che non permettono al manutentore di inviare e accatastare la documentazione obbligatoria: mancato pagamento dei contributi previsti, mancata comunicazione del codice fiscale, dei dati catastali, dei consumi etc. L'utente quindi incorre nella sanzione amministrativa da € 50,00 a € 300,00. [vedi punto 23 lettera v) della Delibera di Giunta Regionale 20 dicembre 2013 n. X/1118. Il manutentore che non trasmette li dati della manutenzione incorre nella sanzione amministrativa da € 50,00 a € 300,00 [vedi punto 23 lettera e) della Delibera di Giunta Regionale 20 dicembre 2013 n. X/1118

La DAM, dichiarazione di avvenuta manutenzione, ha una scadenza? Quanto dura?
La DAM, dichiarazione di avvenuta manutenzione, ha la durata di due stagioni termiche. L'inizio della stagione termica è previsto il 1 agosto di ogni anno e termina il 31 luglio dell'anno successivo. La validità della DAM decorre sempre dal 1 agosto successivo alla data in cui è stata fatta la manutenzione.

Il manutentore mi ha chiesto il codice fiscale. Perché?

Il codice fiscale è un dato obbligatorio per la corretta trasmissione telematica della dichiarazione di avvenuta manutenzione.  Il soggetto incaricato della manutenzione deve farsi parte attiva per reperire questa informazione.  Il soggetto responsabile dell'impianto ha l'obbligo di comunicare tale dato al manutentore. Il rifiuto di comunicare il proprio codice fiscale rende il responsabile passibile di sanzione.  Inoltre, tramite il codice fiscale, il responsabile dell'impianto, può accedere a molti servizi offerti dal portale: ad esempio, la visualizzazione dei dati della propria caldaia e il ricevimento di un messaggio che ricorda quando scade la DAM.  In questo modo il responsabile d'impianto può verificare che il manutentore abbia inserito correttamente i dati dell'impianto nel CURIT. N.B. Il sistema aggiorna i dati una volta alla settimana.
Il manutentore mi ha chiesto i consumi del mio impianto e la volumetria della mia abitazione. Perché?
Il responsabile dell'impianto ha l'obbligo di comunicare tali dati al manutentore. Laddove non si riesca a reperire i valori dei consumi di combustibile riferiti alle due stagioni termiche precedenti, devono essere indicati i consumi presunti dalla lettura del contatore o in alternativa dalla fatturazione del combustibile, anche se l'impianto di adduzione del combustibile è a servizio di più apparecchi non esclusivamente destinati al riscaldamento. Gli impianti per i quali non sono stati comunicati i consumi, potranno essere oggetto di ispezione in modo prioritario rispetto a quelli per cui tali dati sono correttamente riportati. Questi dati sono fondamentali per gli enti di governo, nazionale e locale, per poter attuare una politica volta al miglioramento dell'efficienza energetica. Sulla base dei dati rilevati, inoltre, potranno essere decisi finanziamenti, incentivi e agevolazioni per i cittadini. I dati relativi ai consumi di energia elettrica sono richiesti nei soli casi di impianti pompa di calore e macchine frigorifere.

Il manutentore mi ha chiesto i dati catastali della mia abitazione. Perché?
Il responsabile dell'impianto ha l'obbligo di comunicare tali dati al manutentore. Ciò consentirà di ottimizzare la gestione dei catasti regionali (Cened, Registro Sonde Geotermiche, etc) e di migliorare il censimento di ciascun impianto. I dati catastali dell'edificio, che possono essere recuperati sul rogito o sul contratto d'affitto dell'abitazione o eventualmente richiesti, se non noti, all'Agenzia delle Entrate, anche attraverso il sistema online dedicato.  È utile segnalare che i dati catastali sono informazioni che ciascun utente di un distributore di energia (che si tratti di gas o energia elettrica) deve già da alcuni anni comunicare a norma di legge oltre che essere importanti riferimenti per la determinazione di diverse imposte (IMU, TASI, ecc).
Il manutentore mi ha chiesto i dati relativi ad una eventuale attestazione di prestazione energetica. Perchè?
Il responsabile dell'impianto ha l'obbligo di comunicare tali dati al manutentore. Ciò consentirà di ottimizzare la gestione dei catasti regionali (Cened, Registro Sonde Geotermiche, etc) e di migliorare il censimento di ciascun impianto. Questo attestato è presente quando viene fatta la certificazione energetica della propria abitazione, necessaria ad esempio in caso di compravendita, di ristrutturazione e per accedere alle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica.
Il manutentore mi ha chiesto i dati relativi al punto di riconsegna del combustibile (PDR) e dell'energia elettrica (POD). Perchè?
Il responsabile dell'impianto ha l'obbligo di comunicare tali dati al manutentore. Ciò consentirà di ottimizzare la gestione dei catasti regionali (Cened, Registro Sonde Geotermiche, etc) e di migliorare il censimento di ciascun impianto.
Il PDR è presente ad esempio sulla bolletta del gas e identifica il contatore del gas.
Il POD è richiesto in caso di presenza di pompe di calore o gruppi frigo, è presente ad esempio sulla bolletta elettrica e identifica il contatore dell'energia elettrica.
Il manutentore mi ha chiesto di pagare un contributo per la DAM. Perché?
La normativa regionale (punto 18 della Delibera di Giunta Regionale 20 dicembre 2013 n. X/1118) prevede il pagamento di un contributo per l'Ente Locale competente (provincia o comune se con popolazione superiore ai 40.000 abitanti) e di uno per la Regione Lombardia. Il contributo per l'Ente Locale competente serve a sostenere il servizio di ispezione degli impianti termici previsto dalla legge. Il contributo regionale invece è impiegato per la gestione del CURIT, il catasto degli impianti termici, un importante strumento di sorveglianza di tutti gli impianti, che consente a Regione Lombardia e agli Enti Locali di individuare i più opportuni interventi per migliorare l'efficienza energetica.
Ogni quanto va pagato il contributo?
Il contributo va pagato ogni due anni. Nel caso di manutenzioni intermedie (ad esempio impianti su cui viene fatta la manutenzione annualmente) i contributi non sono dovuti.
A quanto ammonta il contributo regionale?
 
Il contributo regionale è calcolato sulla base della potenza complessiva dell'impianto ed è pari a quanto indicato nella tabella sottostante:
 

POTENZA
CONTRIBUTO IN €
Potenza inferiore a 35 kW
1,00
Potenza 35-50 kW
1,50
Potenza 50,1-116,3 kW
3,50
Potenza 116,4 – 350 kW
10,00
Potenza maggiore di 350 kW
18,00
 
A quanto ammonta il contributo per la dichiarazione di avvenuta manutenzione?
 
Il contributo per l'Ente Locale è calcolato sulla base della potenza complessiva dell'impianto. Tale contributo è identico per tutti gli Enti Locali competenti è pari a quanto indicato nella tabella sottostante:
 
POTENZA
CONTRIBUTO IN €
Potenza inferiore a 35 kW
7,00
Potenza 35-50 kW
14,00
Potenza 50,1-116,3 kW
80,00
Potenza 116,4 – 350 kW
140,00
Potenza maggiore di 350 kW
190,00
 


Da quando e per quante ore si può tenere acceso il riscaldamento?  Poichè la maggior parte del territorio lombardo è collocato in Zona E, l'utilizzo degli impianti di riscaldamento è possibile dal 15 ottobre al 15 aprile dell'anno successivo e non può superare le 14 ore giornaliere. La durata giornaliera di attivazione degli impianti deve essere compresa nella fascia oraria 5.00-23.00.  Tali limitazioni non sono riferibili agli edifici ricadenti nella Zona F. La temperatura negli ambienti non deve superare i 20° C. (18°C nel caso di edifici adibiti ad attività industriali, artigianali o assimilabili). Durante il funzionamenti dell'impianto termico per la climatizzazione estiva la temperatura non deve essere inferiore a 26°C.  Gli impianti termici centralizzati dotati di generatori di calore aventi valori minimi di rendimento non inferiori a quelli richiesti per i generatori di calore installati dopo l'entrata in vigore di tale dispositivo e nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore ed un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente dell'unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell'arco delle 24 ore, non sono soggetti alla limitazione oraria giornaliera di attivazione.

Non riesco ad accedere ai dati del mio impianto. Perché? Forse il manutentore non ha ancora registrato i dati relativi alla manutenzione del tuo impianto, oppure non li ha completati con il tuo codice fiscale.
Verifica bene se hai inserito correttamente i dati riportati sull'allegato rilasciato dal manutentore.